Armarsi di mazzuoli, angioletti

dal blog di Luca Sofri

l sindaco di Firenze ha presentato “gli angeli del bello“.

Gli «angeli del fango» salvarono la città dall’alluvione, a quelli «del bello» Renzi affida la missione di ripulirla, di adottarne muri, strade e aiuole, di dare un contributo alla lotta contro il nemico numero uno: il degrado. Chi ha voglia può farsi avanti, iscriversi gratuitamente all’associazione «Angeli del bello» (si compila un modulo, ieri in Palazzo Vecchio l’hanno fatto in 50 ma 400 hanno lasciato i propri dati: basta chiamare lo 055 055 o il Quadrifoglio) e, dice Renzi, iniziare a dare una mano, a proporre idee, progetti, iniziative che saranno valutati e caso mai realizzati insieme al Comune e al Quadrifoglio. In cambio dell’impegno a riordinare la città riceverete in cambio una casacca, un fischietto e un cappellino verdi come le bandiere della Lega e però, garantiscono dal Comune, simbolo di bellezza e di rispetto.

Bene, bisogna trattenersi dal giudicare con sufficienza qualunque buona intenzione, e anche i suoi potenziali piccoli e grandi risultati che non ci siano familiari. Però, lungi quindi dallo sconfinare nel benaltrismo, io suggerisco a Matteo Renzi di far carico agli angeli del bello o a qualcun altro anche della battaglia contro l’imbruttimento decennale del centro di Firenze devastato dalla commercializzazione selvaggia e sregolata di ogni suo angolo. Nessuna norma di decoro urbano potrebbe tollerare il disastro di insegne, spazi finti e sgradevoli, cataste di souvenir e pellami tutti uguali, che mettono in minoranza un’esigua porzione di botteghe e negozi umili e dignitosi e congrui a un condiviso concetto di “bello”. I fiorentini furono capaci di fare battaglie contro McDonald’s e guardarono da un’altra parte mentre impazzavano le pizzerie al taglio, gli sportelli di cambio e i chioschi di David in miniatura. Se la vocazione di Firenze – che ha straordinarie potenzialità di ammodernamento del suo ruolo e della sua immagine – deve davvero rimanere solidamente avvinghiata al pittoresco lezioso delle Madonne del Cardellino e compagnia, che almeno ne abbia cura.

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