Scrivere un po’ così, per passatempo

dal blog di Luca Sofri

Il commento di Maria Teresa Meli su IoDonna è piuttosto scemo. Io trovo scemo tutto il gongolante fronte di babbioni che si rallegrano di ogni difficoltà delle giovani generazioni per potersi raccontare che loro sono meglio: lo trovo infantile e sintomatico di insicurezze e paure del proprio, di valore, e di quel che si lascia. E me lo permetto dal basso della mia generazione di mezzo, già vecchia senza aver combinato niente di buono, come la precedente.

Ma in particolare, quando Meli scrive che “alcuni, come Pippo Civati, sono stati colti con le mani nel sacco, anzi, nel computer, che si facevano votare da amici, parenti e collaboratori in un sondaggio on line sul futuro leader del Pd”, sta evidentemente parlando per sentito dire e romanzando cose su cui sarebbe corretto essere più esatti.

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